Università di Trieste: i VOLTAGABBANA

(“Chi cambia opinione facilmente e con grande leggerezza per il proprio tornaconto “ – DEVOTO-OLI Vocabolario della lingua italiana – Edizione 2010)

Trieste -

Chi vi scrive non è più la stessa persona che 30 anni fa iniziò a lavorare in questo ateneo e, da lì a poco, cominciò la sua militanza nel sindacalismo di base.

Fatti della vita, esperienze personali, familiari, lavorative e sindacali, sedimentatesi nel corso degli anni, lasciano traccia in ciascuno di noi.

La vita ci cambia ogni giorno, a poco a poco.

Tuttavia, ciascuno di noi ha (dovrebbe avere) alcuni punti fermi, sorta di direzioni di marcia che ci portano ad agire e ad essere coerenti, innanzitutto con le nostre origini, con la “storia” dalla quale proveniamo.

Ad esempio, da un punto di vista politico-sindacale, USB Unione sindacale di base da sempre sostiene che la “meritocrazia” (e il suo armamentario fatto di “valutazione”) è, per dirla con le parole del Santo Padre Francesco I, l’ultima frontiera della diseguaglianza.

Guardiamo in faccia la realtà della valutazione e della meritocrazia: il personale dirigente – di regola – è valutato al massimo e percepisce le prebende al 100%; lo stesso dicasi per i professori universitari le cui classi stipendiali sono, in buona sostanza, meccanismi automatici con cadenza biennale (tutti Nobel mancati?).

Altra storia quando la valutazione e la meritocrazia è applicata alle classi sociali basse e medio-basse… non occorre andare oltre perché è esperienza comune che, ad esempio, la PEO è attesa anche per anni interminabili mentre blocco salariale e contratti collettivi inadeguati falcidiano le risorse a disposizione dei lavoratori e delle loro famiglie.

Per questo potete immaginare lo stupore e lo sconcerto di USB quando, ascoltando le parole dell’ateneo, apprende che direzione generale e rettore son pronti a stanziare - per la “PEO” di alcuni nostri colleghi e solo per loro - tutte le risorse stipendiali necessarie, in buona sostanza, per garantire progressioni automatiche. Inoltre, per questi colleghi la valutazione consisterà, in estrema sintesi, in una autocertificazione dell’impegno profuso nel lavoro.

Questi colleghi sono i CEL – Collaboratori ed esperti linguistici, vale a dire i colleghi impegnati nella collaborazione all’insegnamento delle lingue straniere nelle università. Essi afferiscono allo stesso CCNL – contrato collettivo nazionale di lavoro del personale TA, sono dipendenti pubblici (al pari di tutto il personale universitario) e soggetti alla periodica procedura di valutazione.

Coerentemente USB ha immediatamente chiesto (protocollo di ateneo numero 42267 del 16/03/2021) di ESTENDERE la medesima copertura finanziaria (100% dei partecipanti) e i medesimi criteri (in sintesi una autocertificazione) a tutto il personale contrattualizzato dell’università di Trieste.

USB non è proprio capace di indossare abiti diversi a seconda della platea alla quale si rivolge…

Sono anni che ascoltiamo questo o quello (alcuni sindacati, dirigenza, professori e così via) pontificare sulle sorti meravigliose e progressive del merito e della valutazione, tentare di convincere l’impiegato a 1.300,00 euro netti al mese quanto bello è un mondo in cui – se solo si impegna al massimo (vale a dire: prende una laurea, 4 master, 1 dottorato, partecipa a 10 progetti di ricerca, scrive 5 libri al mese) – avrà il “giusto” riconoscimento di 40 euro di aumento al mese.

Statene certi che ora quello stesso, con dovizia di dotti argomenti, latinismi e arzigogoli giuridici, ci dirà che sì, è giusto che ci siano alcuni più uguali degli altri.

Iniziamo a chiamarli con il loro vero nome: voltagabbana.

Firmato:

USB Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego

Università di Trieste

Referente di ateneo: Ferdinando ZEBOCHIN