Spending Review: USB coinvolge la regione e le istituzioni locali per evitare il rischio di chiusura illegale e ingiusta di altre 39 istituzioni scolastiche in FVG

Udine -

 

Con l'approvazione della Spending Review il Governo rischia di cancellare nella Regione FVG 39 Istituzioni Scolastiche: 39 Dirigenti Scolastici, altrettanti DSGA, dai 40 ai 50 posti in meno tra il personale amministrativo e qualche decina di posti docenti: dopo i tagli della Gelmini che hanno portato in Regione alla perdita di circa 2500 posti complessivi dal 2009 e 205 esuberi solo tra i docenti lo scorso anno scolastico.

Cancellate in un colpo solo, storia e patrimonio linguistico già riconosciuto dall'art. 6 della Costituzione e dalla legge 482/99 togliendo la deroga al numero minimo a 400 studenti per assegnare autonomia ad una Istituzione scolastica con specificità linguistiche come nel caso del friulano.

Questo ulteriore taglio arriva fuori tempo massimo dopo l'approvazione del piano regionale per il prossimo anno scolastico che in base alle stesse indicazioni del Ministero prevede già 24 Istituzioni in meno. Piano che la Regione avrebbe potuto bloccare applicando la Sentenza della Corte Costituzionale che dichiarava illegittimo l'articolo della Finanziaria che lo imponeva.

Con l'approvazione dell'art.14c.6 della Spending review il Governo ha nuovamente ricreato le condizioni per una nuova condanna del MIUR perché nega di fatto il diritto costituzionale alla difesa del multilinguismo anche nelle scuole.

USB per questo motivo ha già avviato una specifica iniziativa nei confronti dell' Ufficio scolastico regionale, per ottenere un incontro urgente al fine di fermare la chiusura delle istituzioni scolastiche, ma non solo ha ritenuto di informare tutte le Istituzioni regionali che possono legittimamente bloccare questi provvedimenti, inoltre ha coinvolto i parlamentari eletti nella regione affinché i danni creati a livello nazionale non distruggano la qualità del scuola in Friuli.

USB sta lottando contro i danni irreversibili alla scuola che la Spending Review provocherà ben prima della sua approvazione al Parlamento: la chiusura di Istituzioni storiche come il ISIS “D'Aronco” di Gemona del Friuli, il trattamento riservato ai docenti in esubero spostati come pacchi da una materia all'altra senza aggiornamento né abilitazioni, la cancellazione sul piano nazionale di altri 16 mila posti di lavoro, la dequalificazione complessiva della professionalità del personale ATA, fino alla negazione del pagamento delle ferie per il personale precario.

La cancellazione del patrimonio scientifico e umanistico al servizio di tutti, come garantito dalla Costituzione grazie alla scuola statale, favorisce logiche e interessi affaristico-criminali anche nel campo della formazione delle nuove generazioni.

La fiducia nel paese e la sua rinascita non passa per i mercati ma per la capacità di curare la nostra storia e civiltà per permettere alle nuove generazioni di appropriarsi del proprio futuro.

Per questo il 30 luglio USB manifesterà a Roma durante l'incontro con il Ministro della Funzione Pubblica, portando anche le istanze della scuola friulana e chiedendo la mobilitazione di tutti coloro che l'hanno a cuore.