SCIOPERO TRASPORTI - I LAVORATORI CHIEDONO DI CAMBIARE ROTTA

Ora il Governo ragioni con noi sul piano generale di rilancio del comparto

Trieste -

Il bilancio finale dello sciopero di 24 ore di USB in tutto il settore dei trasporti ha visto nel comparto aereo un adesione imprevedibile. I lavoratori di compagnie come Meridiana e Alitalia si sono fatti sentire come quelli degli handlers, dei catering e di altre aziende. L’attività dell’aeroporto di Milano è stata bloccata e a Fiumicino, durante la giornata, sono stati cancellati circa 100 voli.

Si è chiuso con una ampia adesione anche lo sciopero dei ferrovieri che, ha, superato abbondantemente il 50% del personale con picchi di oltre il 70% in molte città italiane e del 90% in Friuli Venezia Giulia.

Altissime adesioni anche nel TPL di Bologna, Venezia, Trieste, Roma e Napoli.
Nel F.V.G. alle ore 17.30 gli autobus rientrati nei depositi erano il:70 % a Trieste, 47 % a Gorizia, 39 % a Udine, 23 % a Pordenone

anche in quest’occasione, i maggiori disagi all’utenza sono stati "arginati" da alcuni "crumiri" che le aziende hanno utilizzato - come al solito con prestazioni straordinarie - per far funzionare il servizio

La riuscita della 2 giorni di sciopero proclamata dall’USB nei Trasporti, conferma il forte radicamento dell’USB nel mondo del lavoro e dà il segno della urgente necessità di un profondo cambiamento di rotta nelle politiche per il comparto.

Basta privatizzazioni, riduzione dei servizi, tagli, e licenziamenti, compressione di salari e sicurezza: i lavoratori dei trasporti hanno dimostrato di non voler più accettare lo stato di degrado in cui sono stati abbandonati dalla latitanza dei governi e delle istituzioni, dalla mala gestione nelle aziende pubbliche e dai miseri fallimenti delle privatizzazioni, dall'assenza di controlli da parte degli enti preposti.

Per USB, non è dunque più possibile lasciar degenerare le vertenze nelle singole realtà aziendali. Serve una prospettiva contro la crisi, un piano generale con cui affrontare i drammatici problemi che affliggono l’intero comparto, sul quale il governo ha il dovere di confrontarsi con il sindacato.

Per il rilancio dei Trasporti, per una politica complessiva che mantenga sotto il controllo dello Stato un servizio pubblico strategico per lo sviluppo dell’Italia, basata sulla tutela dell'occupazione, dei diritti, del reddito e della mobilità sostenibile, che tenga conto delle compatibilità ecologiche e sociali, l’USB ha elaborato un documento programmatico.

L’USB si aspetta pertanto che il Ministero dia seguito agli impegni assunti ed avvii i tavoli di confronto su questioni non più rinviabili, sintetizzate nel documento già presentato al sottosegretario Del Basso de Caro e inviato al ministro Lupi e al presidente Renzi.