RSA IperCoop, referendum farsa all'IperCoop Isonzo
I lavoratori e le lavoratrici dell'IperCoop Isonzo esprimono forti preoccupazioni per la situazione venutasi a creare a poco più di un mese dall'apertura del megacentro commerciale "Tiare Shopping" di Villesse (GO), tali preoccupazioni sono motivate da tutta una serie di palesi criticità che inevitabilmente stanno generando forti tensioni tra i lavoratori coinvolti, con particolare riguardo alle condizioni di lavoro e di sicurezza dei dipendenti dell'IperCoop Villesse.
Preoccupazioni dovute soprattutto dalla scarsa trasparenza contrattuale a cui sono sottoposti i dipendenti COOP, infatti, a livello contrattuale, le lavoratrici e i lavoratori si vedono costretti a rendersi ancora più flessibili per venire incontro alle necessità non meglio specificate dell'azienda e del "mercato". Dopo aver già subìto, loro malgrado, la decisione unilaterale del lavoro domenicale e festivo, oggi incassano anche la beffa del referendum farsa sul cosiddetto "contratto d'avvio". Un contratto capestro che l'Azienda ha sottoposto a votazione dei 142 dipendenti aventi diritto, già prima del trasferimento dell'ipermercato da Gradisca d'Isonzo a Villesse e che, pur essendo stato bocciato al referendum, viene applicato come effettivo inquadramento lavorativo per il punto vendita all'interno del Tiare Shopping.
In particolare, sul referendum farsa, anche le rappresentanze sindacali aziendali presenti avevano proposto fin da subito un fermo NO tra i lavoratori, essendo di fatto, una proposta di contratto decisamente peggiorativa delle condizioni di lavoro. A fronte dei 104 dipendenti votanti, l'esito del referendum è stato: 89 NO, 13 SI, 1 scheda bianca, 1 nulla. Le lavoratrici e i lavoratori hanno, dunque, bocciato il "contratto d'avvio" con grande soddisfazione per le sigle sindacali e dei lavoratori stessi.
Incomprensibilmente, quando tutti i dipendenti si aspettavano l'apertura di un nuovo tavolo di trattativa con l'azienda, le RSA delle sigle sindacali CGIL, CISL e UIL, hanno informato i dipendenti di aver controfirmato un contratto d'avvio pressoché identico al precedente, approvandolo nonostante l'esito contrario del referendum.
Tale incredibile episodio di schizofrenia sindacale da parte delle suddette sigle confederali, rappresenta per l'Unione Sindacale di Base non solo una grave mancanza di democrazia sindacale effettiva, ma addirittura una vera e propria presa in giro per le lavoratrici e i lavoratori.
Pertanto, l'USB invita tutte le lavoratrici e i lavoratori a fare un segno di protesta, è ora di dire basta a questi comportamenti e di liberarsi da questi soprusi, perciò, invita a restituire la delega di iscrizione alle organizzazioni sindacali responsabili di tale prevaricazione, a riprendere consapevolezza dei propri diritti e con determinazione decidere realmente del proprio futuro.