Fondi Pensione: La TRAPPOLA dell’ipocrisia è ACCORDO
La posizione di USB Pubblico Impiego sul recentissimo accordo per l'introduzione nel pubblico impiego del silenzio-assenso in materia di adesione ai Fondi pensione
L’8 aprile ’21 alcune organizzazioni sindacali e l’Aran (l’ente che, in nome e per conto del Governo, stipula gli accordi in materia di pubblico impiego) hanno sottoscritto l’accordo relativo all’introduzione della regola del <silenzio-assenso> per l’adesione al fondo pensione “Perseo-Sirio” da parte del personale assunto dopo il 1° Gennaio 2019 nei diversi comparti della pubblica amministrazione.
Il testo – osteggiato e motivatamente criticato da USB – passerà ora l’iter dei controlli previsti per essere pienamente efficace.
L’accordo è stato stipulato con il principale scopo di introdurre, per la prima volta nel pubblico impiego, l’adesione tacita, cioè l’adesione mediante silenzio-assenso ai fondi pensione promossi, istituiti e, in buona sostanza, gestiti dalle organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo.
Forse, ma solo forse, consapevoli di aver oltrepassato il limite della decenza e dell’arroganza, i firmatari si sono sentiti in dovere di mitigare la brutalità della formula da loro pensata attraverso una serie di formalismi “a tutela” dei lavoratori.
Non saranno certo le ipocrite “clausole di garanzia” contenute nell’accordo (come i riferimenti all’informazione dettagliata dovuta al lavoratore al momento dell’assunzione oppure la seconda comunicazione da parte del Fondo) a poter silenziare la verità su questa operazione, la pluridecennale radicale critica di USB ai Fondi pensione e la contrarietà all’introduzione di questa evidente forzatura nella procedura di adesione.
Dietro a questo accordo si nasconde il fallimento della previdenza complementare sancito dalla scarsissima adesione dei lavoratori pubblici ai fondi Perseo-Sirio ed Espero che i dati numerici evidenziano:
poco più di 174.000 adesioni su una platea di più di 2.300.000 lavoratori e lavoratrici del pubblico impiego.
Solo attraverso una trappola – quale è in buona sostanza il meccanismo del silenzio-assenso - i firmatari dell’accordo possono sperare di recuperare qualche adesione, puntando sul “piatto” delle nuove assunzioni e sfruttando le modalità di una formula ambigua che poggia sulla disinformazione e, ancor di più sulla scarsa diffusione di coscienza critica, a danno dei lavoratori e delle loro famiglie.
L’accordo siglato in questi giorni (in attesa del testo definitivo) deve rappresentare l’occasione per continuare l’azione del sindacalismo di base in favore della previdenza pubblica che assicuri pensioni dignitose a tutti i lavoratori.
Per questo è importante promuovere una informazione più capillare possibile che metta tutti e tutte nella condizione di capire – con coscienza critica - cosa si nasconde dietro la grande abbuffata della previdenza complementare ed offra la possibilità di fare scelte consapevoli e non obbligate, a tutela di sé e della propria famiglia.
In quest’ottica USB sta lavorando per organizzare “on line” un convegno sul sistema pensionistico al quale parteciperanno, tra gli altri, Pasquale Tridico, Presidente dell’Inps e Beppe Scienza, professore di analisi matematica dell’Università di Torino, critico del mondo parassitario del <risparmio gestito> ed esperto dei Fondi Pensione.
I primi a pagare il costo della grande abbuffata dei Fondi pensione saranno proprio i giovani (alla faccia della retorica dominante), “invitati” a rinunciare a sempre più cospicue quote di salario mensile (la flessibilità dei diritti e dei contratti) e salario differito (il TFR).
Comunicheremo in tempo utile il link per partecipare al convegno.
Roma, aprile 2021
USB Pubblico impiego
Unione Sindacale di Base