USB Università di Trieste: valutare la valutazione
Perché essere contrari alla valutazione è giusto
Il sindacato di base USB è – da sempre – critico nei confronti della narrazione dominante sulla “bontà” della valutazione. Coerentemente, il sindacato USB è motivatamente contrario alla sua applicazione.
Alcuni sono convinti, ancora oggi e nonostante l’evidenza dimostri il contrario, che sia giusto valutare perché così i meritevoli saranno premiati e gli scansafatiche puniti.
All’opposto, USB osserva che, prioritariamente, deve essere garantito a tutte e tutti un salario adeguato al costo della vita. I rapporti dell’OSCE e di altri enti internazionali hanno certificato quello che già era evidente per lavoratori e famiglie: i salari in Italia sono sostanzialmente fermi da decenni e sono fra i più bassi d’Europa. Siamo l’unico paese in Europa in cui, negli ultimi trenta anni, i salari sono diminuiti. La “droga” dei vantaggi fiscali e contributivi, transitori e controproducenti, non cambia di una virgola il quadro nazionale e locale.
Inoltre, la valutazione non impatta esclusivamente sul trattamento accessorio ma si riverbera anche sulla progressione economica orizzontale, istituto che determina l’aumento della componente salariale fissa e fondamentale.
D’altra parte, sovente l’importo del trattamento accessorio distribuibile ai lavoratori è modesto: nel caso dell’indennità di sportello 250,00 – 400,00 euro lordi circa a fronte di un anno di lavoro… ed ho detto tutto!
Per alcuni, le cose vanno diversamente:
in uno studio – datato ma ancora oggi di estrema attualità - rivolto ai dirigenti ministeriali e regionali, si scopre che “L’analisi delle retribuzioni erogate ai dirigenti ministeriali e regionali nel 2012, ha mostrato infatti un sostanziale appiattimento delle componenti di risultato a fronte di una forte variabilità tra enti. Nessuna caratteristica individuale, all’infuori dell’età, risulta influenzare in maniera significativa il livello di retribuzione di risultato percepita dal dirigente” (fonte: Banca d’Italia – vedi nota USB allegata).
Sulle motivate critiche che USB rivolge al sistema di valutazione dell’università di Trieste, vale la pena ricordarne almeno una (per un esame complessivo leggete la nota protocollata allegata alla presente) correlata alla valutazione del superiore gerarchico, vale a dire la valutazione del valutatore.
Secondo l’ateneo, essa è ancora “in fase di analisi”.
Ad avviso di USB è necessario che l’amministrazione preveda uno strumento organico e permanente di valutazione dell’operato dei responsabili di struttura allo scopo di individuare, isolare e sanzionare i singoli responsabili che – ragionevolmente sofferenti di forme varie e diverse di “disagio” – mettono in atto azioni, comportamenti, espressioni, relazioni non adeguate, non consone, contrarie a minime regole di correttezza e benessere organizzativo nei confronti del personale soggetto al loro potere gerarchico ovvero nei riguardi di singoli lavoratori\lavoratrici.
È il momento che il personale comprenda l’importanza di valutare la valutazione per quello che è:
uno strumento di repressione salariale, buono per giustificare le differenze retributive e lasciare le fasce salariali basse quanto più al palo possibile.
Il resto è narrazione retorica.
USB Pubblico Impiego - università di Trieste
coordinatore di ateneo: ZEBOCHIN Ferdinando
Trieste, 11 febbraio 2024