Università di Trieste e lavoratori a tempo determinato

Le dichiarazioni del rettore e della dirigente

Trieste -

La questione “Tempi determinati”

 

Per quanto riguarda le lavoratrici ed i lavoratori a tempo determinato, nella riunione dello scorso 14 luglio ’15 il rettore ha dichiarato che è volontà dell’ateneo attivare procedure di reclutamento “per un numero rilevante ma non stimabile” di posti.

Al riguardo, USB ha chiedo al rettore di stimare la percentuale di punti organico che l’ateneo avrebbe intenzione di destinare alla componente docente e la percentuale di punto organico che avrebbe la volontà di riservare al personale contrattualizzato per le assunzioni dei precari. A questa domanda il rettore ha risposto di non essere in grado di rispondere, ribadendo tuttavia che i posti non saranno pochi.

Pertanto, da questo punto di vista non vi è, al momento, certezza sulle dimensioni delle future assunzioni che la vigente normativa (Decreto Legge 31.08.13, n. 101, art. 4) collega alla programmazione del fabbisogno del personale e alle risorse disponibili.

Al riguardo USB è dell’avviso che sull’importante tema del permanente precariato nelle strutture pubbliche e private, si possa uscire modificando la “cultura” di questo Paese, vale a dire abrogando quelle norme che, nel corso degli anni, hanno sempre più allungato la permanenza sul lavoro dei dipendenti (le diverse controriforme delle pensioni) impedendo il ricambio generazionale, hanno reso sempre più precario il posto di lavoro e le condizioni di vita dei lavoratori e delle loro famiglie.

Non dobbiamo neppure dimenticare che in Italia una classe partitica complessivamente inadeguata è disposta a tutto pur di salvare sé stessa e i propri affari (basti pensare al recente “Mafia Capitale”), mentre a livello europeo ed internazionale gli organismi internazionali - antidemocratici e antipopolari - in questi giorni hanno determinato la fine di un intero popolo (oggi è il turno della Grecia ma la decisione potrebbe, domani, colpire i lavoratori italiani più di quanto non abbiano già fatto fino ad oggi).

Per quanto riguarda la correlata questione proroga dei contratti, il rettore ha specificato che l’università ha intenzione di prorogarli fino al 31.12.2018 purché nel rispetto di due condizioni:

 

1) Ciascun dipendente rinunci individualmente e formalmente alla causa legale che, in coordinazione tra loro, hanno promosso contro l’ateneo (naturalmente, questo vale per coloro che hanno aderito a quell’iniziativa);

2) Ciascun dipendente riconosca formalmente la legittimità della proroga.

Il coordinamento USB – Unione Sindacale di Base di ateneo