Trieste, sciopero USB in CARITAS dell’accoglienza: adesione al 100%

Trieste -

Sono passati dallo stato di agitazione allo sciopero operatrici e operatori CARITAS del servizio cucina, refettorio e distribuzione pasti.

Hanno voluto dare un segnale forte all’azienda Caritas ma anche alla comunità degli accolti interrompendo solo il servizio dei pranzi nella giornata odierna (14/11/2024) dalle 9.30 alle 14.30.

Alla cessione di ramo d’azienda del servizio verso la multinazionale SODEXO lavoratrici e lavoratori non ci stanno.

Tutti iscritti a USB ma le trattative “segrete” le fanno CGIL CISL e UIL, segrete perché non si sanno date e contenuti della cessione né le condizioni di passaggio delle maestranze.

Come sempre le maestranze verranno messe di fronte al fatto compiuto all’ultimo minuto e con la condizione del “firma o sei disoccupato”.

Al chiaro vulnus sulla democrazia sindacale (in Italia si vota anche nei condomini, sul posto di lavoro decidono i padroni chi rappresenta i lavoratori) si aggiungono ulteriori elementi di fastidio.

La situazione economica negativa di CARITAS creata dalla dirigenza e peggiorata drasticamente con la nuova gestione dell’ultimo anno viene fatta pagare tutta a lavoratrici e lavoratori, la Prefettura che paga per il servizio di accoglienza se ne è lavata completamente le mani, un servizio umanitario affidato ad una multinazionale che ha come primo principio il profitto e non certo l’accoglienza.

In questo quadro CARITAS e Prefettura che dovrebbero avere a cuore le sorti dell’accoglienza come atto umanitario e come segno di civiltà se ne lavano le mani: rimangono lavoratrici e lavoratori ad avere a cuore la cura degli ultimi e a sapere come questo difficile compito vada svolto.

L’affidamento di casa Malala ad una società che “fa accoglienza” in modo asettico e meramente per il profitto disegna un quadro di esclusione di quei soggetti, come ICS, che fanno accoglienza manentendo saldi i propri princìpi anziché rinunciarvi come ha fatto palesemente la CARITAS.

Per USB l’affidamento ad una multinazionale di un ramo importante dell’accoglienza triestina, quello della CARITAS appunto, rappresenta questo nuovo disegno dove, chi non è d’accordo sui nuovi modelli incentrati sul profitto e sui bassi costi verrà sistematicamente escluso.

USB contrasterà assieme a lavoratrici e lavoratori “la nuova accoglienza” dei bassi costi invece che dei princìpi di umanità e solidarietà.

USB Federazione di Trieste