Sciopero Generale, venerdì 20 presidio USB presso Piazza della Borsa a Trieste

Contro il Governo Meloni, contro la guerra: vogliamo pace, sicurezza sul lavoro e salari adeguati.

Trieste -

Sul tema della guerra siamo partiti contro il genocidio che Israele perpetua nei confronti del popolo palestinese che resiste alla cancellazione ormai da 77 anni.

Alla vigilia dello sciopero si apre un nuovo teatro di guerra: lo stato di israele, già alle prese col genocidio del popolo palestinese e reduce dai bombardamenti del Libano, Yemen, Siria, Iraq, Cisgiordania, ora attacca anche l’Iran. E l’utilizzo di missili ipersonici che passano le difese israeliane sta creando uno scenario di guerra fortemente precoccupante per le reazioni che potrebbe avere Israele.

Iconica l’immagine dei civili israeliani che arrivano in Francia per sfuggire ai missili iraniani.

Se il piano B dei palestinesi per sottrarsi ai bombardamenti è quello di morire di fame, diverso è per gli Israeliani, che affluiscono in massa in Europa comodamente in aereo.

A questo devastante teatro di guerra si aggiunge l’Europa che si appresta col vertice NATO del 24/25 di giugno a trasformare definitivamente le economie dei nostri paesi in economie di guerra.

Finanziamenti alle aziende di guerra sottraendo fondi alle aziende anche di settori storici come l’automotive, le telecomunicazioni, l’elettrodomestico e l’acciaio, settori già in difficoltà che potrebbero ulteriormente spingersi nella deindustrializzaione. E ovviamente a tutti i servizi a cittadini e cittadine, stato sociale e pensioni.

Unito ai 27 mesi di stagnazione economica del nostro paese e alla strutturale bassa numero di addetti dell’industria bellica condannerebbe Italia ed Europa a una stagione di disoccupazione senza precedenti.

Anche la politica dei salari miserrimi, garantita dalla triplice ai padroni, accompagnerà l’economia di guerra, come il nulla di fatto sulla sicurezza e salute sui posti di lavoro che ha visto nel primo trimestre di quest’anno un +8,37% di morti sul lavoro.

La povertà ormai diffusa nel nostro paese, povertà presente anche tra chi un lavoro ce l’ha, non potrà che sfociare in ribellione. In questo caso, a garanzia della pace sociale sta il DL 48/2025 (ex DDL 1660) che prevede la carcerazione per chi il lavoro e lo stato sociale lo difendono, anche con 12 anni di carcere.

USB chiede cose “semplici”.

  • Chiudere definitivamente alla questione del riarmo (NO ALLA NATO, NO ALL’ESERCITO EUROPEO) per investire in economia di pace e secca condanna di Israele per il genocidio in atto, interrompendo ogni collaborazione con quel paese.

  • Nazionalizzazione dei settori strategici per garantire al nostro paese la continuità in questi settori.

  • Rinnovi contrattuali basati sull’inflazione reale e recupero automatico dell’inflazione

  • Eliminazione del sistema degli appalti che obbliga lavoratrici e lavoratori ad accettare qualunque lavoro a qualunque salario e a qualunque condizione.

  • Reinternalizzazione in seno allo Stato e agli enti locali di tutto ciò che è stato sociale: uno per tutti educatrici ed educatori del settore scolastico!


Ma soprattutto: IL GOVERNO MELONI DEVE ANDARSENE A CASA !

Ricordiamo infine:

MANIFESTAZIONE REGIONALE – Piazza della Borsa Trieste – 20/6 ore 10.30

MANIFESTAZIONE NAZIONALE – Piazza Vittorio – 21/6 ore 14

USB Federazione del Friuli Venezia Giulia