Impianto siderurgico di Servola (Trieste): il fallimento dell'impresa e della politica
Ferriera di Servola: “ARVEDI STAI FALLENDO, TRIESTE NON TI VUOLE”
USB ritiene che la farsa sul tema della compatibilità ambientale della Ferriera di Trieste stia giungendo alla sua conclusione, con la diffida da parte della Regione FVG che prevede la riduzione dei volumi produttivi, l’azione insistente di denuncia e le richieste di revisione dell’AIA da parte del Sindaco di Trieste ed il Presidio permanente dei cittadini che denunciano il FALLIMENTO della politica.
Arvedi è la continuità di Lucchini e Severstal, imprenditori che comprano uno stabilimento, lo sfruttano facendo pagare il costo ai loro dipendenti e, finita la luna di miele con le Istituzioni, se ne vanno impunemente.
Imprenditori “stranieri” che occupano un territorio, ignorano le richieste dei cittadini e utilizzando i soldi pubblici promettono di contenere l’inquinamento lasciando, nei fatti, inalterato il degrado tanto della salute, quanto dell’ambiente.
Arvedi, senza aver mai veramente presentato un piano industriale a garanzia delle prospettive di stabilimento, ha investito solo le briciole sulla riqualificazione ambientale mentre l’interesse imprenditoriale era il laminatoio e l’attività logistica, mentre la presenza dell’area a caldo era condizionata dal giudizio del mercato.
Il centinaio di assunzioni sbandierate ovunque si sono tradotte in contratti di lavoro precario mentre le condizioni di lavoro dentro l’azienda sono peggiorate sensibilmente senza che a quei lavoratori sia riconosciuto qualcosa di decente sotto il piano della contrattazione interna.
Facciamo a tutti una domanda semplice: quali sono ad oggi i benefici che questo imprenditore ha portato alla città?
Per USB la siderurgia è un settore fondamentale che dovrebbe tornare sotto il controllo del pubblico, sul quale è necessario continuare a investire perché alla base di un qualsiasi sviluppo industriale. Ed anche a Trieste vediamo grandi potenzialità per una riconversione della Ferriera da produttrice di acciai di massa a produttrice di acciai speciali, in un percorso che presuppone la chiusura dell'area a caldo, la bonifica del territorio, l’insediamento di un nuovo impianto siderurgico in funzione di un modello produttivo specializzato e ad alto valore aggiunto, compatibile con l’ambiente e che presupporrebbe una immediata crescita dei posti di lavoro per lo stabilimento.
Trieste ha dei vantaggi enormi oggi dati anche dalle novità intervenute sull'allegato VIII e vedrebbe abbattuti drasticamente i costi di trasporto, i tempi di consegna, le tempistiche di pagamento, assieme ad un aumento della qualità del prodotto. Un prodotto più di nicchia, certo, ma di una nicchia dai notevoli vantaggi, ambientali e non.
USB è fin da ora intenzionata a fare sì che i lavoratori si mobilitino per cacciare Arvedi, prima che sia lui a decidere quando chiudere l’area a caldo senza alcuna credibile alternativa, si mobilitino per il rispetto dell'ambiente, della salute e per la dignità di un lavoro senza ricatti!
Coordinamento provinciale industria - USB Lavoro privato