Il Saccheggio

Continuano a dirci che "Il Problema" è l'art. 18 e pensano di poter parlare a nome dei giovani

Trieste -

Mentre da molte forze politiche, di sinistra-centro-destra, dai sindacati concertativi, dalla CISL alla CGIL, è tutto un cantare inni in favore del nuovo testo di modifica dell’art. 18 dello Statuto dei diritti dei Lavoratori, l’ITALIA tutta è SACCHEGGIATA.

         Un intero Paese è diventato bottino di un conglomerato politico, economico, finanziario che non conosce confini e può contare sulla provata partecipazione di organizzazioni malavitose, il tutto con pericolose infiltrazioni presenti fino ai più alti livelli; uno Stato nello Stato in grado di decidere sulla testa dei cittadini, lavoratrici, lavoratori, comunità, territori, ambiente, cultura, storia.

         Appartamenti all’insaputa, rimborsi milionari per spese non documentate, esportazione di grandi capitali all’estero che alcuna legge ferma e colpisce, patrimoni immensi formatisi in modo a dir poco opaco, grandi imprese pubbliche che non rispondono ai cittadini, elargizioni di posti e favori, corruzione endemica che non si vuole combattere, rapporti Stato-criminalità organizzata che gettano un’ombra inquietante sul nostro passato e determinano il nostro futuro, personaggi legati ad organizzazioni finanziarie internazionali presentati come “autorevoli, tecnici ed indipendenti”…

         Su tutto, incombe la “fabbrica del consenso” fatta di giornalisti, sindacati compartecipi e intellettuali a libro paga, proni ad ogni richiesta pur di continuare a camminare su ponti d’oro, banderuole abilissime a fiutare il vento e a seguire la voce del padrone.

 

Fino a quando porteremo pazienza?

 

Fino a quando li lasceremo fare?

 

Fino a quando consentiremo

il furto di futuro perpetuato sulla vita dei nostri figli?

 

Fino a quando continueremo a delegare decisioni che dobbiamo prendere noi, in prima persona?

 

 

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