Il coordinamento USB dell'università di Trieste su quanto sta avvenendo in Palestina
Un crimine di guerra non ne giustifica un altro
Il coordinamento USB Pubblico Impiego dell’Università di Trieste fa proprio il recente comunicato redatto dal “Laboratorio ebraico antirazzista”, ripreso da alcuni quotidiani nazionali fra i quali “Il Fatto Quotidiano”, edizione del 23 ottobre 2023, pagina 10, il quotidiano “Il Manifesto” del 19/10/23, l'agenzia Ansa ed altri ancora.
Il “Laboratorio ebraico antirazzista” è un gruppo di giovani italiani, uomini e donne, di origine ebraica che si batte dal 2020 contro la politica di annessione dei territori palestinesi ad Israele e contro le forme di antisemitismo.
Per saperne di più, è possibile visitare la loro pagina FB.
Segue il testo del documento:
“Il laboratorio Ebraico antirazzista, formato da giovani ebree ed ebrei italiani, esprime angoscia e orrore per la situazione in Palestina e Israele.
In questo momento di dolore e di devastazione, in cui piangiamo persone amate sia israeliane sia palestinesi, chiediamo la fine del massacro a Gaza e il rilascio immediato degli ostaggi israeliani.
Siamo ancora sgomenti per la carneficina di Hamas del 7 ottobre: niente può giustificare la strage e la cattura di civili inermi.
A questo lutto si è aggiunto l’orrore per la violenta campagna militare israeliana volta a punire collettivamente il popolo palestinese. A Gaza, oltre due milioni di persone sono assediate e bombardate dall’aviazione israeliana, private di cibo, acqua, corrente elettrica e corridoi umanitari.
Un crimine di guerra non ne giustifica un altro.
Chiediamo al governo italiano e all’Unione Europea di attivarsi con urgenza per porre fine allo spargimento di sangue e per raggiungere un cessate il fuoco. Qui in Europa, denunciamo la stretta sulla libertà di espressione e di manifestazione pacifica. Rifiutiamo la retorica dello scontro di civiltà che sta già causando una drammatica recrudescenza di episodi di islamofobia e antisemitismo. Invece di mobilitare alcune minoranze contro altre, è necessario affrontare con serietà ogni forma di razzismo, e ragionare su altre forme di coesistenza oltre lo stato-nazione.
La Nakba, i decenni di occupazione militare della Cisgiordania, le politiche di colonizzazione, apartheid e l’embargo su Gaza sono tra i fattori che impediscono di immaginare un futuro insieme. Come lo sono gli attacchi indiscriminati sui civili. La comunità internazionale è complice delle ripetute violazioni del diritto internazionale da parte di Israele e della distruzione fisica e morale di tutte le comunità che vivono nella regione.
Chi è sul campo ha bisogno dell’aiuto e della pressione di tutti gli attori coinvolti per fare spazio a una soluzione politica che comporti la fine dell’occupazione e la dignità per tutti i popoli.
Non c’è altra via d’uscita”.
Firmato: <Laboratorio ebraico antirazzista>
Ferdinando ZEBOCHIN – coordinatore USB PI – università di Trieste
12 novembre 2023