Forse troveranno i soldi per il TPL

Trieste -

In alcune Regioni italiane – come nel Friuli Venezia Giulia, ma non solo – gli Amministratori degli Enti locali provano a gettare dell’acqua sul fuoco che è divampato dopo i pesantissimi tagli della manovra economica del Governo e tentano di tranquillizzare le preoccupazioni dei cittadini e dei lavoratori, affermando che:
FORSE nel bilancio Regionale si troveranno i soldi che sono stati tagliati da Roma
FORSE non ci saranno i paventati tagli degli autobus e delle linee di trasporto pubblico
FORSE per l’utenza non ci saranno dei nuovi aumenti dei biglietti e degli abbonamenti
FORSE i cittadini potranno ancora andare a scuola e a lavorare con i mezzi pubblici

l’UNIONE SINDACALE DI BASE si chiede da dove derivi tanta fiducia e la speranza dimostrata da questi Amministratori locali, che pare non tengano conto che il Governo:

  • ha già tagliato il 75% dei soldi destinati al trasporto pubblico per i prossimi anni;
  • ha tagliato i finanziamenti agli Enti locali, che saranno costretti a vendere ai privati, le aziende t.p.l e le altre aziende partecipate, che erogano i servizi.;
  • ha previsto anche nel t.p.l., il blocco:  delle assunzioni, degli scatti d'anzianità, dei passaggi di qualifica e dello straordinario;


A tutto ciò si aggiunge un ulteriore elemento di apprensione,  in quanto il 25 ottobre, le Organizzazioni sindacali “complici”, riprendono le trattative con le aziende t.p.l. per l’attivazione della cassa integrazione per 120.000 autoferrotranvieri italiani.

Forse gli Amministratori locali del F.V.G, ignorano che in altre Regioni italiane, gli Amministratori locali e quelli di alcune aziende italiane di  t.p.l.,  hanno già iniziato a:

  • dichiarare migliaia di esuberi;
  • non pagare il salario aziendale;
  • licenziare i dipendenti;
  • attivare i contratti di solidarietà

USB ritiene che questo tipo di  politica Governativa dimostra palesemente che il servizio di trasporto pubblico non viene più considerato un servizio ESSENZIALE per la popolazione e quindi si chiede - come possano rimanere ESSENZIALI le regole che  limitano il diritto di sciopero  nel settore ???  La risposta a questa domanda è già arrivata nelle scorse settimane, con gli scioperi spontanei degli autoferrotranvieri che hanno bloccato completamente il servizio in alcune aziende della Sicilia, della Calabria, della Campania e della Liguria.

 

I CITTADINI, I LAVORATORI E USB DICONO NO:

  • alla svendita dei servizi pubblici
  • alla riduzione degli autobus e delle linee
  • alla perdita del posto di lavoro
  • al taglio dello stipendio

 

SÌ ALLO SVILUPPO DI UN SISTEMA DI MOBILITÀ SOSTENIBILE

LA CRISI SE LA PAGHI CHI L’HA VOLUTA E PRODOTTA
e per il rinnovo del contratto nazionale scaduto da quasi 3 anni
SCIOPERO NAZIONALE DEL TRASPORTO PUBBLICO LUNEDI’ 7 NOVEMBRE – 24 ORE