Appalti Fincantieri Monfalcone: le dichiarazioni della sindaca Cisint sono discriminatorie e classiste
Apprendiamo dalla stampa che la sindaca di Monfalcone, Anna Maria Cisint, a seguito di un paio di episodi incresciosi avvenuti a Panzano tra lavoratori impegnati del settore navalmeccanico, imputa a Fincantieri e alla sua politica degli appalti, con l'eccessivo uso di personale straniero, la colpa non solo di tali eventi, ma la causa del turbano la quiete pubblica in città.
Ancora una volta dobbiamo leggere che il problema degli appalti sono dunque i lavoratori stranieri e non la scelta in sé di esternalizzare le lavorazioni aggiudicandole ad un sistema industriale che basa la sua competitività sul basso costo dei salari.
Le affermazioni della sindaca Cisint, sono lesive della dignità della grande massa di lavoratori delle ditte esterne a Fincantieri e della condizione di sfruttamento in cui operano, confermando la sua impostazione, discriminatoria e classista, secondo la quale pretenderebbe di vedere gli operai stranieri lavorare tutta la giornata, produrre ed essere il perno della realizzazione delle navi passeggeri più grandi del mondo, per poi sparire una volta usciti dalle officine.
In un clima di alienazione, ricatto, segnato dalle diseguaglianze, è purtroppo facile che tra i lavoratori nascano situazioni di tensione ed attriti personali, per quanto siano appunto episodiche, mentre la costanza è che Fincantieri opera da decenni nel dividere i lavoratori tra diretti ed indiretti, autoctoni ed emigranti interni e tra italiani e stranieri, trovando giovamento economico.
Cisint nel mentre critica Fincantieri, dunque, ne avalla le scelte e perpetua la divisione di classe tra lavoratori su base etnica, che invece con la solidarietà e la lotta deve trovare la necessaria ricomposizione unitaria per migliorare le condizioni di lavoro e di vita di tutte e tutti.
USB Lavoro Privato Monfalcone