Appalti al massimo ribasso nei centri estivi comunali
COMUNE DI TRIESTE, CENTRI ESTIVI 2017 :
CONTINUA LA VERGOGNA DEGLI APPALTI AL RIBASSO!
La recente aggiudicazione al ribasso dell’appalto relativo al servizio dei centri estivi alla Solidarietà e Servizi, grossa centrale cooperativa con sede in provincia di Varese già vincitrice dell’appalto per il medesimo servizio lo scorso anno, non lascia adito a dubbi: cambia il colore politico delle Giunte comunali, ma non cambia il disegno politico di fondo. L’Ente pubblico è ormai orientato ad un ruolo di sussidiarietà nei confronti del privato, deresponsabilizzandosi ed esentandosi dal compito di garante della qualità dei servizi.
La gestione 2016 dei centri estivi del Comune di Trieste ha infatti evidenziato significative falle sia in termini di corretta gestione del personale che in termini di qualità di servizio reso alla cittadinanza. Sfruttamento delle lavoratrici con il sistematico utilizzo del lavoro interinale e con violazioni contrattuali che sono sfociate nell’apertura di vere e proprie vertenze; mancato rispetto degli standard di qualità e sicurezza: un curriculum di tutto rispetto! Il Comune stesso, a seguito di segnalazioni ricevute, è intervenuto effettuando controlli e comminando sanzioni alla cooperativa. Ma come si può comprendere, poca efficacia possono avere dei controlli saltuari che portano a sanzioni che vanno da 100 euro fino ad un massimo di 500 euro a fronte di un appalto del valore di centinaia di migliaia di euro, è certamente più redditizio mantenere il personale ai minimi termini, rischiando qualche multa piuttosto che proporzionare in modo adeguato la forza lavoro.
Il Comune di Trieste pare inoltre perseguire la strategia di affidamento annuale del servizio, che per di sé non offre garanzie di continuità e precarizza ulteriormente il già precario lavoro di chi opera nei servizi esternalizzati. Un appalto pluriennale, abbinato al servizio di integrazione scolastica della disabilità, rappresenterebbe invece un elemento minimo di garanzia di continuità educativa e continuità lavorativa degli operatori, superando l’attuale frammentazione degli appalti relativi ai servizi all’infanzia.
Negli anni abbiamo assistito ad una crescente privatizzazione di pezzi importanti di servizio pubblico, dalla vergognosa svendita delle ex municipalizzate al ricorso massiccio alle esternalizzazioni, con la tendenza ad aggiudicare gli appalti al massimo ribasso a multinazionali o a grosse centrali cooperative estranee al territorio. La privatizzazione ha portato con sé un aumento dei costi per la cittadinanza, la riduzione dei salari e il peggioramento delle condizioni di lavoro per gli operatori, un inevitabile decadimento della qualità dei servizi. Un pessimo affare per i lavoratori, gli utenti e la cittadinanza tutta; un ottimo affare per i privati, che si vedono garantiti profitti sicuri a spese della collettività.
Ne sono recente testimonianza anche altre vicende, su tutte l'appalto delle mense affidato alla multinazionale Dussmann, che ha messo in ginocchio le proprie dipendenti, con la decurtazione delle ore ed il taglio drastico delle già striminzite paghe.
Cambiare radicalmente rotta è indispensabile, la prospettiva non può che essere quella della reinternalizzazione dei servizi e delle lavoratrici e dei lavoratori che vi operano e che svolgono, a tutti gli effetti, un lavoro pubblico.
In allegato il testo del comunicato e a seguire il link che rimanda al quotidiano "Il Piccolo" con un articolo sull'argomento:
USB P.I. Comune di Trieste